Errore

Non c'è un significato interpretativo univoco per l'"Errore".

È chiaro che l'errore rappresenta una mancata realizzazione di un progetto.

È scontato che l'errore, in ambito sportivo, comporta la perdita di un punto o di un'opportunità.

Ma l'errore come va interpretato?

Non sto parlando certamente dell'errore dovuto a disattenzione o a inadeguatezza progettuale (tecnica o tattica), penso sia condiviso da tutti che questo errore abbia facile interpretazione. La concentrazione, l'attenzione nell'eseguire un colpo o un compito sono assolutamente indispensabili non solo in fase esecutiva del colpo ma anche in fase strategica, progettuale; un errore dovuto a disattenzione è da evitare!

L'errore (non quello appena descritto) non va assolutamente demonizzato o letto in termini punitivi, limitativi.

Non sono pochi coloro che agiscono con l'esclusivo obiettivo di "non sbagliare", di "evitare l'errore". Perdono, o meglio, rinunciano alla prospettiva di costruire per il solo motivo che "tentare di costruire" comporta il rischio di commettere errori.

Ritengo invece che gli errori "esistano"! Devono esistere!

La particolarità è che devono assumere il ruolo di stimolo a migliorarsi, evitando di commetterli un'altra volta, interpretandoli come riferimento per scoprire dettagli che ad una prima analisi ci sono sfuggiti, per definire nuove sfide, senza ripetersi e cadere nello stesso errore.

L'errore più grande è quello di rinunciare a commettere errori!

Così facendo non saremo mai disposti a cambiare, ad aggiornarci, a migliorare.

Quindi:

Progettiamo, procediamo con l'obiettivo di costruire ed eseguire in maniera infallibile! Assumiamoci dei rischi, purché calcolati!

Accettiamo che il tutto può comportare un errore! E, nel caso, analizziamo quanto accaduto e traiamo le dovute considerazioni!

Non rinunciamo mai a osare!

Non facciamoci spaventare da eventuali insuccessi!

Non rinunciamo ad evolverci!